Meditazioni

MESE DI APRILE: I MISTERI DELL\'IMMACOLATA CONCEZIONE E DELLA VISITAZIONE

Misteri immensi, meravigliosi, dove i principali protagonisti sono dei feti! Misteri che ci immergono nelle insondabili profondità dell\'Amore di Dio Creatore e che ci fanno comprendere quanto siamo tutti già pienamente esseri umani fin dal primo istante del nostro concepimento. Esseri irripetibili, dotati da subito dell\'anima e di tutte le caratteristiche fisiche e psicologiche che ci rendono unici sulla terra e che ne cambieranno il volto ogni volta che permettiamo ad una creatura di nascere. Ognuna con il proprio cammino d\'amore prestabilito da Dio sin dall\'eternità.

MARIA, CELLULA NEL SENO DI SUA MADRE ANNA

Prima dell\'evento dell\'Annunciazione il SÌ di Maria c\'era già stato ed era stato un SÌ totale, incondizionato, ma quando e come Ella aveva espresso suo primo SÌ? La piccolissima Maria nell\'istante del suo concepimento, quando lo Stesso Dio Uno e Trino, l\'Infinito, l\'Onnipotente, l\'Onnisciente, si manifesta a Lei in completa trasparenza, non riceve in modo passivo il privilegio della liberazione dal peccato, ma risponde con un\'offerta integrale di sé a Dio, mettendo ai suoi piedi anche la dimensione che più caratterizza ogni persona umana - la libertà. Tale atto di Maria innesca una serie di reazioni a catena, che si svolgono in scenari sempre nuovi: esplosioni d\'Amore che illuminano e trasformano l\'intera creazione.
Dio che in quanto ad Amore non è secondo a nessuno, essendo Amore in Se Stesso, invia il suo Messaggero per annunciare a Maria, ormai giovane donna, che Lui, Dio, vuole farsi piccolo e affidarsi totalmente a Lei, diventare sua Carne e Sangue, ed ecco, che nell\'incontro dei due \"Fiat\", si attua il Mistero dell\'Incarnazione.

I FETI DI GESU\' E DI GIOVANNI, PROTAGONISTI NEL MISTERO DELLA VISITAZIONE

Esultano i feti di Gesù e di Giovanni in una danza d\'amore nei grembi delle loro madri!

In queste splendide meditazioni sul mistero della Visitazione ci rendiamo conto delle straordinarie capacità di un bambino in gestazione, delle sue potenzialità, già chiare sin dal suo concepimento, che in questo eccezionale mistero, trovano la loro piu\' alta proclamazione e definizione. San Giovanni ancor prima di nascere aveva capito il Mistero dell\'Incarnazione: a lui Cristo nel ventre materno comincia a rivelare gli albori della grazia. Cio\' che Dio fino a quel momento cela alle potenze del Cielo non sfugge a questo bambino non nato! Il lieto annunzio che l\'arcangelo Gabriele venne a portare dal Cielo, il nascituro, il minuscolo Giovanni, lo confermo\' sobbalzando!

Il viaggio che Maria intraprende con sollecitudine per andare a trovare la cugina viene descritto come viaggio missionario, come la prima processione eucaristica della storia. È un viaggio scomodo, faticoso per una gestante, lontano, ma è un viaggio di carità verso l\'anziana parente incinta e nel bisogno. Viaggio missionario che reca al mondo l\'annuncio del Salvatore perché porta in grembo Colui che è la Vita vera, la Salvezza, la Luce.

La fretta di Maria è piena di significato sotto tutti i punti di vista, psicologico-narrativo e teologico: quando si manifesta negli eventi l\'opera di Dio non si può rimanere inerti o pigri. Maria, poi, ella sa, per le parole dell\'angelo, che la gravidanza insperata di Elisabetta ha qualcosa a che fare con la sua, che il prodigio operato nella sua anziana parente fa parte dello stesso disegno divino in cui lei stessa è coinvolta. È naturale perciò che Maria corra verso la casa di Zaccaria per comprendere meglio il mistero che la riguarda. Nella scena della Visitazione si trova il completamento dell\'Annunciazione. Maria ed Elisabetta si conoscevano tutte e due. Erano parenti. Ma in questo incontro scoprono, l\'una nell\'altra, un mistero che non conoscevano ancora e che le riempie di molta gioia.

Il movimento di Giovanni nel seno di sua madre - \"...il bambino sussultò nel suo grembo\" - è un gesto profetico. Si adempie così la parola dell\'angelo che aveva detto a Zaccaria: \"[tuo figlio] sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre\". Esultando nel grembo della madre, Giovanni dà inizio alla propria missione di profeta, che è quella di riconoscere il Messia. Lo spirito profetico del bambino è comunicato alla madre perché possa tradurre in parole il sussulto che ha sentito dentro di sé.

La Vergine, trovata Elisabetta incinta, la salutò e il bambino all\'interno di Elisabetta rispose. Attraverso le orecchie della madre, il saluto pervenne a quelle del feto, e poiché, per i limiti di natura, Giovanni non poteva usare la lingua, parlò in modo che la propria madre, attraverso i suoi salti, rispondesse con le proprie parole alla Madre del Salvatore. Infatti, Elisabetta, non potendo più trattenere il sussultare del figlio, ripiena di Spirito santo, esclamò: \"Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del ventre tuo. Benedetta tu che rechi il dono della sapienza. Benedetta tu che porti nell\'utero Colui che ha passeggiato nel paradiso. Benedetta tu il cui ventre è divenuto tempio santo. »

Insieme con Maria, portato in grembo, Gesù si muove con la Madre. A prima vista quella della Visitazione potrebbe sembrare una scena concentrata sulle due donne, in realtà, ciò che è importante è il prodigio presente nel concepimento dei loro bambini. Appena Maria entra in casa e saluta Elisabetta, il piccolo Giovanni ha un sussulto. Secondo alcuni il sussulto non è paragonabile agli spostamenti del feto, sperimentati da ogni donna incinta.

Luca usa un verbo greco particolare che significa propriamente \'saltare\'. Volendo interpretare il verbo, un po\' liberamente, lo si può indicare con \'danzare\'. Qualcuno ha pensato che quella \'danza\' la si potrebbe considerare una forma di \'omaggio\' che Giovanni rende a Gesù, inaugurando, non ancora nato, quell\'atteggiamento di rispetto e di sudditanza che caratterizzerà la sua vita: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale non son degno di sciogliere i legacci dei suoi sandali» (Mc 1,7).

Così commenta s. Ambrogio: «Elisabetta udì per prima la voce, ma Giovanni percepì per primo la grazia». Una conferma di questa interpretazione la troviamo nelle stesse parole di Elisabetta che precisa: «Ha esultato di gioia nel mio grembo».

MAGNIFICAT

L\'anima mia magnifica il Signore  e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l\'umiltà della sua serva. 
D\'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l\'Onnipotente  e santo é il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,  ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni,  ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati,  ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,  ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

MESI DA APRILE A DICEMBRE

MEDITAZIONI E PREGHIERE IN ONORE DEI NOVE MESI DELLA DIVINA GRAVIDANZA DI MARIA.

I NOVE MESI DELLA DIVINA GRAVIDANZA DI MARIA

APRILE

Maria medita nel suo cuore gli eventi in cui è coinvolta insieme a Gesù, cercando di penetrare il mistero che sta vivendo: conservare e meditare nel suo cuore tutte le cose, le fa scoprire la volontà del Signore, come un pane che la nutre nell\'intimo, come un\'acqua zampillante in un fecondo terreno. Con questo suo modo di agire, Maria ci insegna a nutrirci in profondità del Verbo di Dio, a vivere sfamandoci ed abbeverandoci di Lui e soprattutto a trovare Dio nella meditazione, nella preghiera e nel silenzio. Maria, infine, ci insegna a riflettere sugli avvenimenti della nostra vita quotidiana ed a scoprire in essi Dio che si rivela, inserendosi nella nostra storia.

MAGGIO

L\'aspettasti in trepida attesa. Credesti e presto lo sentisti. Scalpitava come tutti i bambini. Con lo sguardo rivolto al Cielo cominciasti ad amarlo. Era Dio e stava diventando tuo figlio.  Ogni figlio è Dio che ritorna tra noi con il suo atto creatore. Ma per te fu speciale. Ogni creatura è trasmettitrice della vita, non sua, di Dio. Ma tu ne divenisti collaboratrice.  Dio è la vita. Dio di ogni vita. Dio, vita nuova in te. Dio vive nella vita che nasce per un volere umano, che diventa divino nel momento stesso del \"sì\", che per te fu l\' \"eccomi\", aperto all\'amore, alla vita.

Contemplasti in te, come ogni mamma, il mistero più grande. Per te fu doppio e, senza capirlo, lo accettasti, lo adorasti. Aspettasti con Giuseppe, eletto tuo sposo, la realizzazione dell\'altro mistero, quello di una paternità superiore alla sua che rispettò con te. Sognasti con lui quel bimbo che nasceva da te. Non era tuo, non era vostro, come ogni bimbo di mamma e papà. Ma tu stavi per diventare Mamma e Mamma di Dio. Nella tua famiglia si stava incarnando l\'Amore, ancora nascosto. Con Giuseppe aspettasti. Pregasti. Adorasti la Vita.

GIUGNO

Santa Maria, donna gestante, creatura dolcissima, scrigno di tenerezza entro cui è venuto a rinchiudersi Colui che i Cieli non riescono a contenere, aiutaci ad accogliere come dono ogni creatura che si affaccia in questo mondo. Non c\'è ragione che giustifichi il rifiuto. Non c\'è violenza che legittimi violenza. Non c\'è programma che non possa saltare di fronte al miracolo di una vita che germoglia.

Santa Maria, donna gestante, grazie perché, se Gesù l\'hai portato nel grembo nove mesi, noi ci stai portando tutta la vita. Donaci le tue fattezze. Modellaci sul tuo volto. Trasfondici i lineamenti del tuo spirito.

LUGLIO

A te, Vergine Madre, è dato un onore unico e grande: generare dal tuo grembo l\'infinito Signore. Tu, piena di grazia, sei la Madre del Creatore. Tu gioiosa accogli il Verbo splendente del Padre, accogli il Salvatore del mondo. Il tuo \"sì\" è evento di gioia per l\'universo intero, è momento solenne per la nostra salvezza, è istante meraviglioso per tutta l\'umanità. Noi ti rendiamo grazie.

AGOSTO

\"Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo; prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato\" (Ger 1,4). Niente è impossibile a Dio. Adoriamo il Verbo che si incarna nel seno della Ver­gine Maria e comincia così la sua opera di redenzione. Per intraprendere l\'innovazione di tutte le cose, il Signore domanda a Maria il suo consenso. Essa lo dà liberamen­te, nell\'umiltà, nella gioia di partecipare ai disegni di Dio, alla salvezza del suo popolo. Per questa accettazione sen­za riserva della volontà di Dio, Maria diventa madre di tut­te le creature in un senso incomparabile e madre di Colui che è la Vita stessa.

SETTEMBRE

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita: guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall\'indifferenza o da una presunta pietà.

Fa\' che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.

Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell\'amore, a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita. Amen.

OTTOBRE

O Maria, culla del grande mistero! Nel tuo limpido grembo è accaduto l\'avvenimento più impensabile e necessario: Dio, in te, si è fatto bambino e ha condiviso integralmente l\'itinerario dell\'avventura umana.

Da quel momento, quando sboccia una vita, possiamo esclamare: anche Dio ha percorso la stessa strada, anche Dio ha vissuto l\'affascinante e delicata stagione della presenza nel grembo della Madre.

 O Maria, oggi è stato infangato il prodigio! E\' stata crocifissa la parte più tenera della vita umana: il grembo della mamma spesso diventa la tomba dei figli!

O Maria, con te ci impegniamo a pregare. Con te, Donna del grande prodigio del grembo abitato da Dio, vogliamo implorare la luce dello Spirito per le mamme ed i padri di oggi: riportali a rispettare la vita, riportali a cantare la vita, riportali ad amare la vita fin dal primo istante del suo miracolo. Amen.

NOVEMBRE

Chissà cosa pensava Maria nei mesi di gravidanza, man mano si avvicinava il momento del parto? Sappiamo tutti che ogni donna incinta vive momenti particolari nell\'attesa. Ma sapere di generare il Figlio di Dio non poteva non creare una maggiore trepidazione. È vero che Dio non ha fatto mancare certo la sua presenza, ma Maria era sempre una donna, con tutta la sua umanità. È bello questo dialogo tra una creatura e il Creatore che sembra quasi pretendere troppo, e nello stesso tempo ripone una fiducia che non può non darci gioia. Affidiamoci ogni giorno al Signore ed affidiamogli ogni bimbo nel grembo di sua madre, affinchè quest\'ultima, come Maria, sappia fidarsi ciecamente di Dio.

DICEMBRE

Non ti addormentare, rimani sveglio a guardare la grandezza di Dio. Non cedere al sonno, combatti contro ogni torpore del tuo cuore e del corpo. Ama di un amore che non sia soltanto tuo, anzi dirigi il tuo affetto verso la fecondità più profonda dell\'amore. Fatti piccolo davanti al bagliore che dà consistenza a tutte le cose. Svuota il tuo cuore dal superfluo, per fare posto all\'essenziale. Poni la tua meta nella luce della stella cometa ....è la luce per camminare, è la luce per trovare, è la luce dell\'incontro, è la luce dell\'adorare. Armati di luce. Ti proteggerà da ogni pericolo. Ti permetterà di poggiare i tuoi piedi sulle orme di Cristo. Ti insegnerà a bruciare di amore. Ti donerà il tepore della vita che nasce.

Mentre il silenzio fasciava la terra e la notte era a metà del suo corso, tu sei disceso, o Verbo di Dio, in solitudine e più alto silenzio.

La creazione ti grida in silenzio, la profezia da sempre ti annuncia, ma il mistero ha ora una voce, al tuo vagito il silenzio è più fondo.

E pure noi facciamo silenzio, più che parole il silenzio lo canti, il cuore ascolti quest\'unico verbo che ora parla con voce di uomo.

A te, Gesù, meraviglia del mondo, Dio che vivi nel cuore dell\'uomo, Dio nascosto in carne mortale, a te l\'amore che canta in silenzio.

(David M. Turoldo)

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